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Foto: CicapFest 2017 con Luigi Garlaschelli.

Contenuti

In corso (1)

 

PRIN PNRR 2022

 

RISCHIO SUD: dalla raccolta dati agli interventi di monitoraggio e prevenzione dei rischi. Una storia del Sud.

Codice del progetto: P2022TA5M8

TAZZA: H53D23010290001

Durata: novembre 2023-novembre 2025

Bandi di selezione:

A. Bando assegno di ricerca AR prog. N. 11.100
B. Bando assegno di ricerca AR prog. N. 11.99

Estratto:

Il rapporto tra uomo e ambiente, tra cittadini e istituzioni del controllo e del supporto delle loro interazioni produttive, ecologiche e politiche con il territorio è un tema di grande attualità. Questo progetto sollecita riflessioni sulla sostenibilità delle azioni che incidono sull'ambiente e sui rischi derivanti da alterazioni accidentali delle condizioni naturali o da una gestione inadeguata degli equilibri ecologici. Il progetto mira a ripensare il rapporto dell'uomo con l'ambiente ricostruendo la storia della ricerca e degli istituti nati nell'Italia meridionale dal XVIII al XX secolo. Tali sforzi tecnico-scientifici avevano infatti lo scopo di indagare e interpretare i fenomeni naturali che hanno un impatto sulle attività umane e sulla salute (cambiamenti meteorologici, terremoti, eruzioni). Il progetto è in linea con le recenti ricerche nazionali e internazionali che si occupano di Storia Ambientale e in particolare dell'impatto che i disastri naturali hanno da tempo sulle attività umane e sulle comunità (ad esempio, le ricerche condotte presso il Cambridge Disaster Research Network, CDRN, presso The Environmental Humanities presso l'UCLA, o presso il Center for Culture, History, and Environment dell'Università del Wisconsin. Vale la pena menzionare anche il lavoro della Società Italiana di Storia Ambientale).

Questo progetto intende valorizzare la ricerca scientifica finalizzata alla comprensione dei fenomeni ambientali ea fornire strumenti conoscitivi per prevenire o ridurre i rischi di eventi disastrosi. Si concentrerà su un caso di studio specifico, ovvero la produzione scientifica di ricercatori e istituti dell'Italia meridionale che si sono occupati della valutazione dei fenomeni meteorologici, sismici e vulcanici nei secoli XVIII-XX. Le regioni meridionali italiane sono state amministrate da un unico potere centrale almeno fino all'Unità d'Italia, il che consente di considerarle come un oggetto di studio unitario, seppur con sviluppi diversi su specifiche tematiche. Di conseguenza, è possibile analizzare fatti e situazioni non localizzati ma extraregionali. In primo luogo, questa analisi esaminerà le procedure e gli strumenti per la raccolta dei dati e il rilevamento delle caratteristiche del territorio.

Si presterà poi attenzione allo sviluppo di strumenti interpretativi volti a elaborare valutazioni generali (statistiche e censimenti) e alla creazione di istituti volti a promuovere la "conoscenza" dell'ambiente. Il gruppo di ricerca è composto da esperti di storia della scienza e da istituzioni appartenenti ad ambiti di ricerca scientifici e umanistici, il che garantisce un approccio interdisciplinare. Ciò costituisce un valore aggiunto, in quanto consente una comprensione approfondita sia delle motivazioni generali che degli aspetti tecnici. I reti di ricerca provenienti da diversi ambiti scientifici contribuiranno ad un proficuo interscambio delle rispettive metodologie di studio.

 

Obiettivo generale

Questo progetto si propone di esaminare la ricca tradizione di ricerca – basata sia sulla raccolta dati sia sulla definizione di procedure strumentali – sullo studio dei fenomeni naturali (meteorologici, sismici, vulcanici) che hanno interessato l'area dell'Italia meridionale, Sicilia inclusa, tra il XVIII e il XX secolo. La ricerca considererà anche come siano stati sviluppati strumenti interpretativi per effettuare valutazioni generali (statistiche e censimenti) al fine di comprensione i dati raccolti, con attenzione agli istituti creati appositamente per promuovere la "conoscenza" del territorio. Il team di progetto effettuerà un'accurata ricognizione della strumentazione e delle serie storiche di dati raccolti presso alcuni degli istituti più antichi, come l'Osservatorio Astronomico di Capodimonte di Napoli e l'Osservatorio Sismologico di Messina. Tutti i risultati della ricerca saranno resi accessibili attraverso un sito web, con il nome provvisorio di "Scienza tra Cielo e Terra". Il progetto prevede l'organizzazione di un percorso espositivo pubblico e altre attività di coinvolgimento del pubblico.

 

Risultati attesi

I dati storici raccolti nel tempo nell'Italia meridionale saranno messi a disposizione dei ricercatori. Le regioni meridionali d'Italia costituiscono un caso unico in Europa, poiché i fenomeni avversi e il loro impatto territoriale e gli effetti sull'ambiente sono stati spesso associati a sconvolgimenti sociali ed economici. Pertanto, ci si aspetta un notevole miglioramento nella comprensione di: 1) la storia delle osservazioni e delle teorie scientifiche sugli eventi catastrofici, inclusi i loro effetti sull'ambiente antropico e naturale; e 2) la storia della risposta sociale e istituzionale a tali fenomeni. Questo progetto consentirà ai ricercatori e ai cittadini di evidenziare gli effetti naturali delle variazioni climatiche e ambientali in relazione al fattore antropico che sta accelerando in modo innaturale questi cambiamenti, spingendoli verso un punto di non ritorno. Fornirà inoltre ai cittadini ulteriori strumenti per aumentare la consapevolezza delle trasformazioni in atto, per incoraggiare comportamenti più corretti per salvaguardare il futuro delle nuove generazioni e per aiutare le istituzioni ad adottare le decisioni più appropriate. Il progetto fornisce inoltre un solido strumento per valorizzare la tradizione napoletana nello studio della meteorologia. Inoltre, il progetto mostrerà il contributo fondamentale offerto dagli scienziati napoletani allo sviluppo della climatologia in Italia. Questa tradizione scientifica è stata ed è tuttora caratterizzata da una sorprendente continuità, e spazi dallo studio del clima nel Mediterraneo alle nuove frontiere della meteorologia spaziale.

  • Dagli storici:

Questo progetto fornisce solidi strumenti per valorizzare la tradizione napoletana nello studio della meteorologia, della vulcanologia e della geologia. Lo fa recuperando dati originali, studi e strumenti storici, e mettendo in luce l'approccio scientifico moderno adottato per studiare tali fenomeni in passato. Questo risultato stimolerà ulteriori ricerche in altri ambiti della scienza napoletana, non ancora indagati con prospettive diacroniche e sincroniche così ampie. Stimolerà la ricerca e la partecipazione attiva valorizzazione alla del patrimonio culturale italiano.

  • Da scienziati che lavorano nei campi di interesse del progetto:

Il progetto fornirà ai climatologi un importante corpus di dati storici che può aiutare a studiare e comprendere i cambiamenti climatici locali ei processi sismici e vulcanici. L'attuale sviluppo di metodi di monitoraggio e di prevenzione del rischio, basati sulla recente raccolta dati, è certamente auspicabile e mostra un elevato grado di accuratezza nelle misurazioni effettuate. Ciononostante, la comprensione approfondita di qualsiasi fenomeno naturale e potenzialmente avverso richiede la conoscenza della sua storia, al fine di consentire alle istituzioni preposte di prendere le decisioni più appropriate. In questo senso, l'attenzione al Sud Italia è particolarmente importante non solo perché questi fenomeni sono stati tradizionalmente monitorati fin dall'antichità, ma anche perché i disastri naturali in quest'area hanno lasciato un segno forte e duraturo sull'ambiente antropizzato, sul patrimonio e sulle tradizioni. Ad esempio, alcuni studiosi italiani (principalmente del Regno di Napoli) impararono presto che la mitigazione del rischio sismico richiede la comprensione di dove e perché si verificano i terremoti. Infatti, gli eventi catastrofici nel Sud Italia attirarono l'interesse di studiosi contemporanei provenienti da altri paesi europei durante il XVIII e il XIX secolo.

 

Unità:

Bari: Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Francesco Paolo de Ceglia (Professore ordinario), Pierroberto Scaramella (Professore ordinario), Stefano Daniele (Assegnista di ricerca), Andrea Maraschi (Assegnista di ricerca);

 

Napoli: Università degli Studi di Napoli, Federico II
Salvatore Esposito (Professore associato), Ofelia Pisanti (Professoressa associata), Adele Naddeo (Assegnista di ricerca);

 

Napoli: INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte
Mauro Gargano (Tecnologo e responsabile del Museo degli Strumenti Astronomici), Emilia Olostro Cirella (Tecnologa) e Clementina Sasso (Ricercatrice);

  •  Finanziamento concesso dal DDG 1373 del 1 settembre 2023 CUP C53D23009400001

Messina: Università degli Studi di Messina
Salvatore Magazù (Professore ordinario), Federica Migliardo (Professoressa ordinaria) e Maria Teresa Caccamo (ricercatrice)


Scheda PRIN2022PNRR Rischio Sud


Avanzamento dei lavori

9 - 11 giugno 2025 - Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Convegno "Paesaggi del rischio. Istituzioni e saperi scientifici nel Mezzogiorno d'Italia secc. XVIII-XX"

Il convegno internazionale “Paesaggi del rischio. Istituzioni e saperi scientifici nel Mezzogiorno d’Italia (XVIII-XX secolo)” si inserisce nell’ambito delle attività del progetto di ricerca Prin Pnrr 2022 “South Risk. From data collection to monitoring interventions and risk prevention. A southern history”, finanziato su fondi MUR e coordinato dal Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (DIRIUM) dell’Università di Bari Aldo Moro. L’evento avrà luogo presso l’Auditorium del Plesso di Santa Teresa dei Maschi nei giorni 9, 10 e 11 giugno 2025, e vedrà il coinvolgimento delle unità di ricerca partner (Università degli Studi di Napoli Federico II, Università di Messina, Osservatorio INAF di Capodimonte), nonché la partecipazione di studiose e studiosi esperti nelle tematiche trattate.

 


7 maggio 2025 - Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Presentazione del volume "Scienza e pratica medica nel Salento, sec. XVII-XX", di Ennio De Simone

Interverrano e dialogheranno con l'autore, tra gli altri, i proff: Francesco Marrone, Maria Rosa Montinari, Francesco Paolo de Ceglia e Gabriella Sava.

 

 


III quadrimestre (1 agosto 2024 - 30 novembre 2024)

Obiettivi raggiunti:

The work of the PRIN research units demonstrates a profound commitment to the preservation, analysis, and dissemination of scientific knowledge and heritage, with a strong emphasis on collaboration across disciplines and institutions.

The Research Unit at the University of Bari Aldo Moro has continued its historical and bibliographic analysis of Apulian meteorology in the 18th and 19th centuries, with a focus on hydrogeological risks and meteorological phenomena. Key investigations addressed historical explanations of red rain, the aftermath of the 1631 Vesuvius eruption, medieval perceptions of the aurora borealis, and archival records of hydrogeological disasters. A workshop on environmental catastrophes fostered scholarly dialogue, and findings will inform future publications. The Unit also advanced studies on Apulian scientific traditions of risk monitoring and prevention, enhancing the understanding of historical disaster management strategies.

At the University of Naples “Federico II”, the focus on Nicola Cirillo’s pioneering work reflects an effort to reconstruct the historical development of observational networks in the Kingdom of Naples. This work connects meteorological and seismic studies to broader scientific methodologies of the 18th century. The team’s examination of Cirillo’s inventions and observational practices further highlights the integration of empirical science with early technological advancements.

The INAF - Astronomical Observatory of Capodimonte has demonstrated leadership in digitising and cataloguing historical materials, bridging traditional archival research with modern digital humanities practices. The unit’s emphasis on making these materials accessible through digital repositories is vital for ensuring the longevity of historical data and facilitating interdisciplinary research.

The University of Messina (Department of MIFT) has made significant strides in the restoration and historical analysis of scientific instruments. The restoration of key devices such as the Wiechert Horizontal Pendulum Seismograph and Girlanda seismograph not only preserves the physical artifacts but also brings to life the technological evolution of seismology. This unit’s museum and educational initiatives underscore the importance of connecting historical scientific advancements with contemporary audiences.

Across all units, the integration of historical research, technical restoration, and public engagement reflects a holistic approach to the study of meteorology, seismology, and hydrogeology. By combining archival research, critical analysis, and community outreach, the PRIN project is creating a comprehensive and enduring contribution to the fields of environmental history, scientific heritage, and public science education.

The upcoming presentations at the Accademia Peloritana dei Pericolanti and the submission of related papers to scientific journals will further solidify the project’s contributions to academic discourse. As these units continue their efforts, the integration of their findings into digital platforms, public exhibitions, and educational programs will enhance the impact and accessibility of their work for future generations.

 

Attività di diffusione dei risultati svolte:

 

16 dicembre 2024 – Accademia Peloritana dei Pericolanti, Messina
Giornata di Studi delle unità Prin 2022 Pnrr: “SOUTH RISK: From data collection to monitoring interventions and risk prevention. A southern history”

The workshop will explore the relationship between humans and the environment, focusing on risks posed by critical natural conditions and ecological imbalances. It examines the history of southern Italian institutions, established between the 18th and 20th centuries, dedicated to studying natural disasters and their effects on human activities and health. Emphasis is placed on interdisciplinary approaches, integrating scientific and humanistic perspectives to enhance historical and cultural understanding. Key topics include historical monitoring methods, transitions to modern multiscale modelling, and strategies for public engagement. The event contributes to the PRIN 2022 SOUTH RISK project, aiming to promote research, education, and sustainable heritage initiatives.

 

 

 Locandina

 


10 dicembre 2024 – Liceo G. Tarantino di Gravina di Puglia (BA)
Progetto: “Dalle ombre alla luce. Lo sguardo che anima, cura e genera”

Intervento: Stefano Daniele (UniBa), “Lampade eterne. Scienza e miracolo della Luce”.

Religion and science have pursued distinct yet complementary paths, united by the shared ambition of illuminating humanity, both literally and metaphorically. This presentation delves into a fascinating chapter of this endeavour: the 18th century, an era marked by a belief in the existence of inextinguishable sources of light, capable of defying eternal darkness. Two emblematic cases frame this exploration: the oil lamp rendered inexhaustible by Saint Francis Caracciolo and the enigmatic perpetual lamp of Raimondo di Sangro, Prince of Sansevero, a figure poised between scientific genius and alchemy. Eternal lamps, whether real or imagined, continue to resonate with a universal aspiration: the desire to illuminate not only the night but also the depths of the soul and intellect.

Locandina

 


26 novembre 2024 – Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Workshop: “Terre ferite e cieli di sangue. Scienza e percezione dei disastri ambientali dal medioevo all’età contemporanea” – organizzato dall’unità UniBa del progetto Prin Pnrr 2022, South Risk. From data collection to monitoring interventions and risk prevention. A southern history (COD. progetto: P2022TA5M8 – CUP: H53D23010290001)

Interventi: Stefano Daniele (UniBa), “Piogge di sangue, piogge di ferro. Meteorologia e meraviglia nella Puglia del Settecento”; Andrea Maraschi (UniBa), “Cieli rosso fuoco. Aurora boreale e carestia nell’Alto Medioevo”.

This event, hosted by the University of Bari, explored the interplay between meteorological phenomena, environmental risks, and their cultural perceptions across history, with a striking emphasis on the colour red as a symbol of awe, catastrophe, and resilience. Presentations spanned centuries and disciplines: from the haunting medieval accounts of aurora borealis linked to famine, to the fascinating 18th-century studies delving into extraordinary natural occurrences. The programme culminated in a discussion drawing contemporary parallels between fiction and environmental crises. The conference wove a vivid tapestry of science, history, and storytelling, inviting reflection on humanity’s enduring relationship with nature’s crimson warnings.

 Locandina


 25 ottobre 2024 – Festival “Eco Culture. Culture per la transizione ecologica”, Fiera dell’agricoltura (6a ed.) – Area mercatala “P. Munno”, Sammichele di Bari (BA)

Intervento: Francesco Paolo de Ceglia (UniBa)

The “Eco Culture. Culture per la transizione ecologica” festival took place at the 6th Agriculture Fair in Sammichele di Bari. Hosted at the “P. Munno” market area, the event highlighted sustainable agricultural practices, ecological innovation, and cultural approaches to ecological transition, fostering dialogue between experts, farmers, and the public.

Programma 25-27 Ottobre 2024 

 


9-13 settembre 2024 – 110° Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica, Bologna

Intervento: Salvatore Esposito (UniNa), “Il caso storico del “terremoto elettrico”: fondamentali contributi italiani”

The hypothesis regarding an electrical origin of earthquakes emerged in the second half of the 18th century, during a period strongly characterised by studies on electrical phenomena. It was based on empirical evidence considered solid, seemingly confirmed by model experiments. Although primarily developing into a theory of an empirical nature, it nonetheless presented a “clean” scientific reasoning, linking back to Franklin’s studies on atmospheric electricity. This hypothesis was particularly supported by Italian scholars, who benefited from numerous direct observations of seismic events. Among these scholars, Saverio Poli provided an accurate and comprehensive explanation of both the disastrous Calabrian earthquake of 1783 and the equally devastating “Sant’Anna earthquake” of 1805, drawing upon all available pertinent phenomenology, not limited to electrical phenomena. In this paper, we reconstruct the birth, development, and subsequent evolution of the “electric earthquake” paradigm up to the early 19th century, with particular focus on some of Poli’s works (including unpublished ones).

Programma Bologna, 9-13 Settembre 2024


  

4-7 settembre 2024 – 11th Conference of the European Society for the History of Science (ESHS). Science, Technology, Humanity, and the Earth, Barcellona

Intervento: Salvatore Esposito (UniNa), “Thunderstorms underground: the interesting case of the ʽelectric earthquake’ in the 18th and 19th centuries”

The central theme was Science, Technology, Humanity, and the Earth, that is, the numerous ways in which mankind can use science to understand, represent and intervene in the world. Papers aimed at analysing how epidemics, wars and climate change are connected, and how humanity can face challenges that can threaten its future and the future of the planet where it lives.
Salvatore Esposito presented a paper by the title “Thunderstorms underground: the interesting case of the ‘electric earthquake’ in the 18th and 19th centuries”, where he examined “electric hypothesis” of the causes of earthquakes, which emerged in the second half of the eighteenth century as part of the first studies of seismology. He discussed the development and the later evolution (up to the beginning of the nineteenth century) of the “electric earthquake” paradigm, and showed how electrical science shaped earthquake science to a considerable degree.

Programma Barcellona, 4-7 Settembre 2024


II quadrimestre (1 aprile 2024 - 31 luglio 2024)

Obiettivi raggiunti:

The PRIN research project has continued to advance the historical study of meteorological, seismic, and hydrogeological phenomena in Southern Italy, achieving key milestones across its research units.

The University of Bari Aldo Moro completed cataloguing monographs, articles, and archival materials on 18th- and 19th-century Apulian meteorology, emphasising hydrogeological risks. A new bibliographic database was created, integrating fragmented inventories of Apulian scientists. Research fellows compiled a substantial bibliographic collection and initiated its critical analysis, forming the basis for future publications and a digital biographical compendium complementing Scienziati di Puglia (2007). This unit also began contextualising monitoring and risk prevention within the region’s scientific tradition and collaborated with local initiatives, including the EcoCulture project, to raise awareness about climate change and environmental risks.

The University of Naples “Federico II” deepened its exploration of meteorology’s development in the Kingdom of Naples, focusing on Nicola Cirillo’s contributions to James Jurin’s international observation network (1723). The research analysed letters, earthquake reports, and meteorological observations from Naples, highlighting early monitoring efforts and risk prevention interventions within the Kingdom’s scientific tradition.

The INAF - Capodimonte Astronomical Observatory concentrated on published and unpublished sources related to meteorology and monitoring traditions in Apulia. It coordinated activities with other units, identified materials for digitisation, and secured authorisations for their transfer and digitisation.

The University of Messina (Department of MIFT) advanced its work on the Seismological Observatory, collecting and analysing historical data for digitisation. Restoration efforts on scientific instruments began, alongside plans for a museum exhibition showcasing the Observatory’s scientific evolution. This unit also initiated the design of multimedia content for a virtual museum, enhancing public engagement and integrating with the project’s digital platform.

These interdisciplinary efforts not only preserve valuable historical data but also provide tools for future research, fostering public awareness of scientific heritage and environmental challenges.


I quadrimestre (1 dicembre 2023 - 31 marzo 2024)

Obiettivi raggiunti:

The PRIN research project has achieved significant advancements in the historical study of meteorological, seismic, and volcanological phenomena across Southern Italy. Each research unit contributed unique insights, establishing a multidisciplinary understanding of natural phenomena and their cultural, social, and scientific implications.

L'  Università degli Studi di Bari Aldo Moro  si è concentrata sulla ricerca meteorologica in Puglia dal XVIII al XIX secolo, analizzando fonti archivistiche e bibliografiche relative a figure di spicco come Giuseppe Maria Giovene e Cosimo de Giorgi. Questa ricerca ha portato alla luce raccolta di tesi e manoscritti che illuminano i rischi idrogeologici e la percezione dei fenomeni atmosferici. Lo studio ha anche affrontato questioni più ampie, tra cui la sicurezza e l'istituzionalizzazione dei centri scientifici, gettando le basi per un'esplorazione multidisciplinare degli impatti storici e sociali.

L'  Università di Napoli "Federico II"  si è concentrata sulla comprensione dei disastri naturali nell'Italia meridionale tra il XVIII e il XX secolo. Analizzando fonti primarie e secondarie, il team ha ricostruito lo sviluppo storico degli studi sugli eventi catastrofici. Particolare enfasi è stata posta sulle prime reti meteorologiche in Europa e in Italia, evidenziandone il ruolo nella raccolta e nella diffusione dei dati scientifici.

L'  Osservatorio Astronomico di Capodimonte  (INAF Napoli) ha coordinato gli sforzi per identificare materiali bibliografici e archivistici rilevanti per la meteorologia a Napoli. Il suo lavoro ha incluso la catalogazione di documenti esistenti e di nuova scoperta, la valutazione di risorse digitalizzate e l'ampliamento delle conoscenze attraverso archivi nazionali e internazionali.

L'  Università di Messina  ha indagato i contributi storici dell'Osservatorio Sismologico di Messina. L'unità ha tracciato lo sviluppo della ricerca sismologica e meteorologica dalla fine del XIX al XX secolo, ha raccolto documentazione originale e ha avviato il restauro di strumenti scientifici storici. 

Nel complesso, questi sforzi contribuiscono a migliorare la comprensione dei fenomeni naturali e del loro significato storico, scientifico e sociale, preservando al contemporaneo un patrimonio scientifico inestimabile.


Link al sito istituzionale Uniba

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Foto: Il Prof. Mauro Di giandomenico a "Tecnorama-1991".

 

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